La buona salute delle persone passa dall’attività fisica. Anzi, lo sport non solo apporta benefici al proprio stato di forma, ma potrebbe addirittura salvare la vita. Lo rivela una nuova ricerca pubblicata su “The Lancet” e condotta dal Population Health Research Institute della McMaster University insieme all’Hamilton Health Sciences. Lo studio ha coinvolto oltre 130mila soggetti di età compresa tra i 35 e i 70 anni, rivelando che, a livello globale, un decesso su dodici potrebbe essere prevenuto con 30 minuti di attività fisica al giorno per cinque giorni su sette.
Un maxi studio internazionale
Lo studio Pure è stato coordinato da Scott Lear della Fraiser University ed ha coinvolto un campione composto da 130.843 persone di età compresa tra i 35 e i 70 anni provenienti da 17 paesi diversi. Ai partecipanti è stato chiesto di compilare dei questionari indicando quanta attività fisica svolgessero nella loro vita ed eventualmente che tipo di sport praticassero, ma anche altri fattori ed abitudini su diete seguite o vizi particolari come quello del fumo. Nell’arco di sette anni sono stati inoltre monitorati costantemente, venendo sottoposti a più riprese a controlli completi. Nel corso di questo tempo, i ricercatori hanno registrato tutti i decessi e le patologie intercorse. A differenza delle precedenti ricerche, che pure avevano dimostrato i benefici dello sport durante il tempo libero, questo studio ha incluso anche persone provenienti da Paesi a basso e medio reddito, nei quali l’attività fisica durante il tempo libero non è così usuale. “Includendo i paesi a basso e medio reddito in questo studio – ha spiegato il dottor Lear – siamo stati in grado di determinare anche i benefici di chi ha un impiego attivo o fa lavori domestici”.
Lo sport come prevenzione
I risultati dello studio hanno mostrato che praticando in media 30 minuti di attività fisica al giorno il rischio di morte per qualsiasi causa si ridurrebbe del 28%, a prescindere dal tipo di esercizio svolto. Inoltre, il rischio di contrarre patologie cardiovascolari diminuirebbe del 20%. Più nello specifico, i ricercatori hanno dimostrato che tutti i partecipanti che riuscivano a percorrere 750 minuti di camminata veloce alla settimana vedevano ridotto del 36% il rischio di morte prematura, tuttavia meno del 3% del campione ha raggiunto questo livello attraverso la sola attività fisica praticata nel tempo libero. Per il 38% del gruppo di studio, l’obiettivo è stato raggiunto soltanto integrando l’esercizio fisico con attività quotidiane come pendolarismo, un lavoro attivo e l’esecuzione di servizi domestici.
L’attività fisica nella vita quotidiana
“Andare in palestra – ha detto il dottor Lear – è fantastico, ma il tempo che possiamo trascorrervi non è molto. Aiuterebbe, ad esempio, anche camminare per andare al lavoro o per andare a pranzo”. Per trarre i massimi benefici dall’attività fisica, secondo il dottor Lear, questa dovrebbe essere inserita nella vita di tutti i giorni. “Se ognuno fosse attivo per almeno 150 minuti alla settimana nell’arco di sette anni – ha concluso Salim Yusuf, direttore del Population Health Research Institute – l’8% dei decessi potrebbe essere prevenuto”.